Sei anni, dal 1988 al 1994. Quattro storie.
Quattro misteri tra la Prima e la Seconda repubblica. Il delitto Rostagno
(1988), la tragedia del traghetto Moby Prince (1991), gli omicidi
dell'ufficiale del Sismi Vincenzo Li Causi (1993) e dei reporter Ilaria Alpi e
Miran Hrovatin (1994). Un filo lega fatti e date che preparano la grande svolta
del 1994, l'anno della discesa in campo di Berlusconi e del suo trionfo. Questa
è una controinchiesta che impiega i risultati di diverse indagini della
magistratura (da "Sistemi criminali" della Procura di Palermo a
"Cheque to cheque" della Procura di Torre Annunziata, e molte altre).
Testimonianze e documenti inediti, in un coacervo di omissioni, depistaggi,
prove inquinate. Negli anni emergono brandelli di verità sulla tragedia del
Moby Prince, nella rada di Livorno, dove erano in corso manovre illecite di
trasbordo di armi e materiale bellico. E sul progetto Urano, una delle più
colossali operazioni di smaltimento di rifiuti tossici. Il puzzle non è
completo, ma ce n'è abbastanza per cogliere il disegno finale. Mogadiscio,
Livorno, Trapani, Palermo, Roma, Milano: tappe di un unico percorso che porta
alle stragi di mafia del 1992-1993 e pone sotto una nuova luce la svolta
elettorale del 28 marzo 1994, una settimana dopo l'uccisione in Somalia di
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i due giornalisti del Tg3 pronti a mandare in
onda un servizio annunciato e clamoroso. Un percorso che parla di traffici
internazionali di armi, del coinvolgimento di personaggi della comunità per tossicodipendenti
di Mauro Rostagno e del suo socio Francesco Cardella. E degli affari sporchi
dei socialisti e della mafia, soprattutto trapanese, non quella delle coppole
storte ma dei colletti bianchi e della massoneria. In prima linea anche uomini
importanti nel progetto Dell'Utri per la nascita di Forza Italia. Ecco la
faccia nascosta della Seconda repubblica.
![]() Luciano Scalettari, è giornalista dal 1987. Dal 2000 è inviato speciale di «Famiglia Cristiana». È stato consulente della Commissione parlamentare di inchiesta sul delitto Alpi-Hrovatin, dal marzo 2004 all’8 febbraio 2005, quando si è dimesso dall’incarico. Si occupa in particolare di attualità africana, temi d’attualità sociale e di giornalismo d’inchiesta. Ha vinto nel 2000 e nel 2006 il Premio giornalistico Saint Vincent. Tra le pubblicazioni recenti “Ilaria Alpi. Un omicidio al crocevia dei traffici” con Alberto Chiara e Barbara Carazzolo (Baldini & Castoldi 2002), “La lista del console. Ruanda, 100 giorni un milione di morti” (Edizioni Paoline 2004), "1994" con Luigi Grimaldi (Chiarelettere 2010).
![]() Luigi Grimaldi, è inchiestista freelance e scrittore investigativo dal 1990. Il traffico internazionale d’armi, la criminalità mafiosa e transnazionale, e il ruolo dei servizi segreti nei misteri d’Italia sono da sempre al centro della sua attività. Ha collaborato con quotidiani e settimanali come “Il Gazzettino” di Venezia, “Liberazione”, “Avvenimenti”, “Famiglia Cristiana” e la trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”. Tra i titoli più significativi delle sue pubblicazioni Traffico d’armi. Il crocevia jugoslavo con Michele Gambino (Editori Riuniti 1995), e Da Gladio a Cosa nostra, (Edizioni KappaVu 1993), "1994" con Luciano Scalettari (Chiarelettere 2010). |