“CHI MANOVRAVA LE BRIGATE ROSSE?” Articoli, saggi, inchieste giudiziarie, sentenze, testimonianze: abbondano analisi e ricostruzioni sulla più potente e sanguinaria organizzazione terroristica italiana, le Brigate rosse. Eppure sono ancora molte le lacune, i passaggi non chiariti, i personaggi rimasti nell'ombra. Con questo libro, il giudice Rosario Priore e il giornalista Silvano De Prospo tentano di colmarne alcune. Lo fanno collegando a doppio filo la storia delle BR, sin dai suoi esordi, con quella di un gruppo di persone di cui ancora troppo poco si è scritto: Corrado Simioni, Duccio Beno e Vanni Mulinaris, fondatori agli inizi degli anni Settanta del Superclan - misteriosa organizzazione clandestina nata come costola delle Brigate rosse - successivamente riparati a Parigi, e qui diventati insegnanti di lingue in un istituto, il centro Hyperion, su cui grava da decenni un sospetto: che fosse un centro di coordinamento dell'eversione internazionale. Attraverso un meticoloso lavoro sulle fonti storiche e giudiziarie il libro riesce a dare riscontro fondato all'ipotesi che le BR non agissero in autonomia, ma che dietro all'organizzazione si muovesse un reticolo d'interessi legato al terrorismo internazionale, agli apparati dello Stato italiano, al lavorio incessante dei principali servizi stranieri.
L'Italia è un Paese che
protegge i testimoni? Partiamo dalla strage
di Ustica. Le conclusioni dell'inchiesta giudiziaria riguardante la strage di Ustica ipotizzavano un vero
e proprio attacco aereo. Un attacco armato, condotto da aerei militari contro
altri aerei militari. Una scena di battaglia
aerea, c'erano da una parte
aerei che avrebbero dovuto avere una funzione di protezione di un viaggio
importante in quella serata e in quello spazio aereo, e poi quelli di un paese
terzo che compie una sorta di aggressione armata nei confronti di questi aerei.
Il disegno non si realizza perché gli aerei che dovevano essere aggrediti
viaggiavano nascosti alla vista vera, essendosi posti sotto o in coda all'aereo
civile che costitutiva la massa che dava l'unica risposta alla mappa del radar.
Questo dal punto di vista tecnico. |